Non farò molti giri di parole per arrivare a spiegare il titolo della Linea Erotica. Ne vi dirò come mi chiamo visto che non ha senso ai fini della storia. So solo che sento la necessità di scrivere questo racconto, vero, che mi ha totalmente cambiato la vita.
In un periodo della mia vita, pieno di solitudine, mi sono abbandonato a tutte le perversioni possibili. Uscivo con chiunque e lo chiedesse e sopratutto non mi importava dei loro nomi, delle loro storie o delle loro priorità. Sapevo a malapena la loro età e il mio unico fine era il sesso. Non posso lamentarmi del mio aspetto. Sono alto 1.93mt e ho un fisico a dir poco perfetto. Ho il classico volto da paraculo e anche il mio carattere mi porta ad essere molto estroverso.
Questo alle donne piace e crea spesso forti legami. Ma da quando mi sono lasciato con l’amore della mia vita questi legami sembrano non esserci più e ogni tentativo da parte loro sembra essere inutile. Una parte di me continua ad essere profondamente innamorato della donna che avevo prima e ovviamente qualunque altro confronto tende a perdere.
Sono le 23.30 di sera. Una ragazza con cui dovevo vedermi mi ha mandato fuori di testa poco prima di vedermi e l’ho mandata a quel paese risolvendo cosi del tutto il problema. Non era neanche stimolante. Ma era giovane ed aveva un sedere pressoché perfetto.
Adoravo metterla a pecorina e divertirmi un po’. Ma oggi ha passato il limite. Credo che si stia innamorando e la relazione di questo periodo non fa per me. Continua a scrivermi. Ma ho bisogno di distrarmi.
Navigando su vari siti ho trovato quello di un Telefono Erotico che ha iniziato a solleticarmi la fantasia. Perché no mi sono detto. E in men che non si potesse dire ero già con il cellulare in mano a comporre il numero di un centralino erotico che ero certo mi avrebbe lasciato più deluso che mai.
Mi risponde una certa Francesca, cosi dice di chiamarsi, in men che non si dica inizia ad entrarmi nel cervello come niente. La sua voce, le sue fantasie, le sue domande. Gli chiedo quanto, di tutto quello che mi sta raccontando, possa essere vero. In realtà mi chiedo anche quanto realmente lei possa essere cosi infatuata da quella conversazione perché a dirla tutta credo impossibile che possa esistere una persona cosi. Ma decido di rilanciare ed essere totalmente sincero. Gli dico il mio vero nome e inizio a parlare di me, come se fosse la mia psicologa piuttosto che la mia complice. E quello che ne viene fuori, da tutte le sue domande, è che lei conosce bene la mia zona. Cosi inizia a chiedermi delle mie routine e mi promette che se non cambierò nulla in quella che si avverrà il giorno dopo avrei avuto una piacevole sorpresa. Poi inizia a salutarmi e mi fa promettere di richiamare la sera dopo chiedendo di lei.
Tra me e me – penso – che è la solita tecnica per farti spendere 15€ di telefonata per 15 minuti di emozioni. E mi prometto che la sera dopo non avrei richiamato. Chiudo la serata. Me ne vado a dormire.
Mi sveglio, come consuetudine, al mattino presto e vado a fare colazione. Prima di iniziare a lavorare scendo al bar sotto casa mia per prendere un caffé e leggere qualche giornale che mettono a disposizione. Entrando dentro mi sento dire dal proprietario del bar: “Hey, hai delle spasimanti adesso?”
Non capisco a fondo la domanda… e gli chiedo chi fosse stata la benefattrice pensando già alla stalker con cui sarei andato a litigare.
E mi risponde. Ha detto di dirti che si chiama Francesca e che questa sera avete una conversazione da finire. Non ci volevo credere. La ragazza con la quale ero stato al telefono la sera prima mi conosceva e aveva ascoltato ogni singolo dettaglio della mia routine. Da cosa era rimasta colpita non riuscivo proprio a capirlo. Ero stato noioso e sopratutto non avevo parlato di altro che di me. Ma presi il caffé lasciai scorrere tutta la giornata aspettando di poter tornare ad avere quel rapporto erotico al telefono la sera stessa. Mantenni la promessa. Perché ero curioso. Avevamo qualcosa di cui parlare e tornato sul sito feci nuovamente il numero con il sincero intento di lasciarmi sorprendere. Chiesi di nuovo di Francesca alla ragazza che mi ha risposto e in meno di qualche secondo eccomela al telefono.
“Allora, com’è stato il caffé?”. Scoppiai in una risata e iniziammo a conversare. Poi – d’un tratto – mi chiese se stavo chiamando da casa o se ero in giro. Alla mia risposta “da casa” scattò il campanello e lo sentii echeggiare nel mio telefono. Ero gelato. Non potevo crederci.
Venne fuori che la ragazza mi abitava di fronte. E che quella casa glie l’avevo affittata proprio io. Solo che alla firma dei contratti era andata l’agenzia immobiliare e quindi non avevo avuto modo di conoscerla. Sapevo solo che si chiamava veramente Francesca e che studiava giurisprudenza.
Entrò in casa con il cordless in mano e continuammo a parlare al telefono uno di fronte all’altro. Con la differenza che era davanti a me e che le sue fantasie erotiche e le mie potevano essere toccate. Mi chiedeva come sarebbe stato il pene e un attimo dopo ci passava la mano sopra proprio mentre con cura lo descrivevo. Poi le chiedevo quanto sodo potesse essere il suo sedere e si piegava sul tavolo lasciandomi schiaffeggiarlo.
D’un tratto un suono interruppe la nostra conversazione. Stavo esaurendo il credito caricato nella Linea Erotica e lei, come niente, inizio ad andare verso la porta. Salutandomi. Chiudendo la cornetta del telefono lei chiuse la porta.
Richiamai il giorno dopo e come capii che ero io al telefono alla domanda: “sei in casa” torno a presentarsi davanti la mia porta. Continuammo a stare al telefono, ci toccavamo, ci respiravamo attraverso il telefono e attraverso lo stesso dichiaravamo le nostre intenzioni prima ancora che potessero accadere. In un gioco perverso che ci trascinava sempre più oltre fino a farci ritrovare a fare sesso con i telefoni aperti. Il credito che si scalava con lo scorrere dei minuti e la perversione che varcava tutti i confini ogni minuto di più.
Continuai a chiamare la Linea Erotica per mesi. Quasi ci davamo appuntamento. Qualche volta, prima di attaccare e chiudere la porta mi diceva: “cercami giovedì, non domani” e cosi facevo.
Terminai i due mesi che avevo speso 700€ al Telefono Erotico e avevo dato sfogo alle mie perversioni erotiche più profonde. Avevo quasi bruciato la batteria del mio telefono ma più di ogni cosa ero stato totalmente rapito dalla voce e dal profumo di quella ragazza che ormai mi faceva scopare come un Dio.
Quando è uscito questo blog sul sito di Linea Erotica non potevo non scrivere la mia storia e promettermi che avrei raccontato ogni dettaglio di quelle telefonate erotiche nel corso del tempo. Quindi se può farvi piacere. Scrivetelo nei commenti e aspettate di sentire il resto. Perché non vedo l’ora di condividerlo con voi.
Se a qualcuno dovesse interessare. Lei lavora ancora alla Linea Erotica e se proprio volete saperlo è proprio questo! Mai riuscirei a chiederle di essere esclusivamente mia. Ma mai potrei rinunciare a chiamarla nelle mattine in cui mi lascia pagato il caffé al bar.